Teramo-mare, cinque richieste di rinvio a giudizio

TERAMO – La Procura di Teramo ha chiuso l’inchiesta sul crollo di parte della carreggiata sud del raccordo alla statale 80 Teramo-Mare, avvenuta il 22 aprile 2009, e ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone per concorso in frana colposa. Si tratta di due direttori dei lavori dell’Anas, il rappresentante legale dell’associazione temporanea di imprese che aveva l’appalto dei lavori, il titolare della ditta esecutrice e il direttore tecnico del cantiere. Il crollo si verificò nel tratto compreso tra le uscite di Sant’Atto e Bellante-Villa Zaccheo e fu provocata dalla piena del fiume Tordino e fortunatamente non coinvolse alcun mezzo. Secondo le indagni affidate dal procuratore Gabriele Ferretti e dal sostituto Bruno Auriemma al nucleo di polizia giudiziaria e infortunistica della Polizia stradale di Teramo, il maltempo e il corso d’acqua furono soltanto concausa del crollo: la strada era stata realizzata male, con materiali non idonei e con scelte ingegneristiche discutibili, in quel punto alto era il rischio che il fiume potesse erodere la scarpata di sostegno.